Storia del trattamento con i Rimedi di Bach
Settembre 2017
Il nostro 1° colloquio diventa una presentazione del mondo dei Fiori di Bach e delle sue problematiche. Abituata al un tran tran quotidiano che le è sempre risultato molto faticoso Anna non si accorge del grosso trauma da separazione che ha reso tutta la sua vita molto pesante. Insofferente con la piccola si sente in colpa perché si arrabbia spesso per sciocchezze; dice di dormire male, con identici pensieri riguardo al denaro che il marito deve per la figlia, che non sempre arrivano. Dice anche che piange da sola, che non troverà più nessuno da amare, che le pesa il lavoro e che “prima era meglio, nonostante stesse peggio”.
Per quanto mi riguarda non è stato facile perché mi sono trovata di fronte a una giovane donna completamente scombussolata: dall’iniziale diffidenza è stata in seguito un fiume di parole, nervosismo e rabbia. Le spiego come si usano i fiori e dico che sono disponibile anche telefonicamente (veramente ero un po’ preoccupata) pensando che forse, vedendo come andava, avrebbe avuto bisogno di un sostegno psicologico più strutturato invece di una semplice consulenza di fiori. Comunque concordiamo su Holly, Beech, Honeysuckle, White chestnut, Walnut Sweet chestnut e Star of Bethlehem.
25 ottobre 2° colloquio.
Anna1 mi chiamò 2 volte in quel mese. La prima era per dirmi che aveva dormito molto meglio e la seconda per l’appuntamento perché aveva terminato il suo mix da un po’ di tempo e voleva andare ad acquistarne un altro.
Arriva da me molto sorridente e più tranquilla, mi ringrazia e dice che era proprio stupita da come “quasi come un’onda” mi dice “dopo aver preso i fiori sul comodino, la sera stessa, mi stendo sul letto e sento questa specie di onda fuori e dentro di me che si allargava sopra di me e mi portava come in un mare di pace. Mi sono addormentata come se fossi tra grandi braccia che mi proteggevano”.
Aveva iniziato a dormire bene e di conseguenza a svegliarsi più serena; sua figlia era anche molto più contenta, non era più così preoccupata per i soldi, al lavoro qualche collega le aveva fatto dei complimenti dicendole che la trovava bene. Era proprio alleggerita e non sapeva che si potesse stare così bene!!! Io ero molto contenta, un po’ esterrefatta della potenza dei fiori. Ha una sola paura: ricadere nella condizione in cui stava prima e voleva nuovamente i fiori. Così concordiamo su: Mimulus (per la paura di tornare nel vecchio stato), Honeysuckle, Walnut, White chestnut, Star of Bethlehem.
29 novembre 3 colloquio.
Arriva puntuale alle 17.00 di mercoledi, ma … mesta. La ricorrenza dei morti e la nonna che l’aveva tenuta da piccola e l’aveva quasi allevata la rendono triste. Non andava al cimitero da tanti anni ma avrebbe voluto andarci perché aveva capito tante cose, grazie anche ai Fiori. Capivo che Anna1 era pronta per un sostegno più strutturato in forma di colloquio (infatti alla fine le indico il nome di un paio di professionisti che ritengo adatti), dato che aveva paura ad andare al cimitero.
Dormiva bene, con la figlia le cose andavano alla grande e si sentiva molto più legata a lei (finalmente!) ma non si trovava ancora bene in ufficio: era diventata più socievole ma ciò la spaventava quando le si avvicinavano delle persone. Non si piaceva, diceva di avere troppi difetti e molti dubbi su sé stessa. Aveva una specie di amica ma questa continuava a darle consigli inadatti come uscire, conoscere persone nuove, fidanzarsi, ma Anna capiva che era troppo presto. Ero contenta che avesse questo nuovo senso di responsabilità verso se stessa. Concordiamo su Mimulus, Larch, Crab apple, Walnut, oltre che con Honeysuckle e White chestnut perché era importante che lasciasse andare e si focalizzasse sul presente (tanti pensieri erano ribaditi più volte e il suo modo di comunicare era indice di White chestnut). Le racconto la bella possibilità di poter raccontare a qualcuno la sua vita e scoprire nuove possibilità e le lascio i vari indirizzi dei professionisti.
20 dicembre 4 colloquio (ultimo)
Anna 1 arriva pimpante e solare con la piccola. Carina, sorridente. Una favola. Non ho giochi in casa ma non importa perché ci sono i miei gattoni con i quali gioca a cercarli in giro per casa. Aveva terminato i fiori. Non aveva chiamato nessuno dei professionisti indicati ma aveva deciso che se avesse avuto bisogno sarebbe venuta di nuovo da me: i fiori le bastavano. “Ma non vede che meraviglia? Ma si ricorda come stavo? Ma sa che non mi pare vero e nemmeno agli altri? Era più tranquilla, la bambina … l’avevo vista no? Adesso la portava sempre in giro.”
Le chiedo come era andata poi con il cimitero e dice che la sua amica dell’ufficio, un po’ cambiata nei suoi confronti, le aveva accompagnate e in seguito erano andate a prendere una cioccolata con panna con la piccina. Cosa potevo dire? Chiedendole poi dell’ufficio ridacchiava parlando di un ragazzo che non era male.
Il papà della piccola era anche lui più tranquillo e pur non avendo potuto darle tutta la cifra le aveva dato più della metà: era lei ad essere più accomodante e vedeva le cose in altro modo. Quasi non capiva, forse aveva voluto fuggire di casa. Mi racconta un po’ dei suoi passaggi interiori personali e sono entusiasta per la sua capacità di osservare il passato e come, di colpo ne tragga spunto per non fare errori in futuro. Con stupore noto che é come se i fiori l’avessero tolta da una gabbia, liberata dalle catene.
Per farmi gli auguri di Natale mi ha portato una candela (a me piacciono e glielo avevo detto). Non abbiamo parlato di fiori, disse solo che se ne sentiva il bisogno mi avrebbe chiamato, voleva piuttosto leggerere libri del dottor Bach. Magari qualcuno l’avrà come allieva al primo corso entro breve!!
Ancora una volta a me sembra quasi un film: dal primo colloquio all’ultimo è stato come veder sbocciare un fiore, come guardare adesso una farfalla quando prima c’era solo il bozzolo. Ogni volta, ogni colloquio è stato per me come un dono di Dio. Solo la dose di meraviglia che m’istillava nel cuore era così tanta e così luminosa. Da parte mia non posso che ringraziare perché non esiste nulla di più bello che far bene al prossimo anche se è solo parlare di fiori. Grazie Dr.Bach.
Augusta Bariona, Bfrp
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