Help Desk BFRP

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Il 9 ottobre sono ripresi gli appuntamenti dell’Help Desk e dopo un primo incontro nel quale abbiamo potuto salutarci e riabbracciarci, anche se solo virtualmente, gli argomenti avvincenti e coinvolgenti non sono certamente mancati.

Come spesso accade durante questi incontri si discute di situazioni presentate dai partecipanti e in particolare è emerso il caso di una collega che dubitava del proprio operato perché nell’ultimo periodo ben tre clienti avevano sperimentato una “crisi di consapevolezza” in seguito all’assunzione dei fiori da lei indicati.

In tutti e tre i casi la crisi si era protratta fino ad una settimana.

Come potrete immaginare il dibattito è stato molto interessante ed acceso. Ad alcuni di noi infatti era già capitata la stessa situazione, ma generalmente con una durata inferiore delle crisi, solo di qualche giorno.

Ma cos’è la “crisi di consapevolezza”?

Questa crisi, di fatto piuttosto rara, può essere generata dai “movimenti” che i rimedi vibrazionali di Bach provocano a livello emozionale. Si tratta di un peggioramento delle stesse emozioni per cui la persona sta assumendo i rimedi.

Non si può definire un effetto collaterale, perché come sappiamo la floriterapia di Bach non ne ha.

Innanzitutto occorre tenere presente che ognuno di noi è unico e pertanto uniche sono le sue reazioni in ogni frangente.

In qualità di BFRP dobbiamo essere sicuri di aver condotto la consulenza nel rispetto del Metodo Originale, in particolare dobbiamo essere sicuri di aver rispettato la consapevolezza del cliente. Mai inserire fiori nei quali la persona non si riconosce, o relativi a situazioni che non si sente pronta ad affrontare: questi normalmente sono i casi che possono generare l’aggravamento emotivo.

Come gestire la crisi?

E’ fondamentale tranquillizzare il cliente spiegandogli che la “crisi di coscienza” è un passaggio transitorio e rappresenta un’occasione di maggiore percezione e consapevolezza delle emozioni su cui sta intervenendo con i fiori.

Per gestire la crisi si può procedere in diversi modi. Si può diradare l’assunzione dei rimedi, diluendone l’effetto, oppure incrementarla per attraversarla più rapidamente. Il Rimedio di soccorso può essere usato contemporaneamente a sostegno. Si può decidere di interrompere l’assunzione della miscela personalizzata e utilizzare anche in questo caso il Rimedio di soccorso fino al raggiungimento di un nuovo equilibrio. Una volta superato il momento critico il cliente potrà riprendere la regolare assunzione dei suoi rimedi.

Fondamentale resta sempre un’analisi ricorrente del cliente, per valutare cosa sia cambiato e come le emozioni si siano mosse con l’utilizzo dei rimedi.

E a voi che ci leggete chiediamo: vi è mai capitata una situazione simile? Se si, scriveteci e descriveteci quanto accaduto e come lo avete risolto.

In conclusione, penso che la risposta ce la dia comunque sempre il nostro grande mentore.

È bene infatti ricordare come in “Heal Thyself” nel capitolo “Dodici grandi rimedi” il dottor Bach abbia scritto:

“I rimedi in sé non provocano mai forti reazioni, né fanno del male; nemmeno se vengono assunte grosse dosi e si sbaglia rimedio, si avrà qualche effetto nocivo. Invece se viene somministrato il rimedio corretto, si otterranno dei benefici.”

La semplicità resta la parola chiave del nostro lavoro.

Barbara Rossi BFRP

 

 

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