F.A.Q.
SOCI BFRP
Essere iscritto al Registro del Bach Centre e essere iscritto all’Associazione Italiana BFRP è un doppione?
Essere BFRP è il presupposto per iscriversi all’Associazione Italiana BFRP.
Il Registro Internazionale inglese ci qualifica a livello onorifico nel mondo e certifica la nostra formazione; l’Associazione Italiana BFRP tutela la professione in Italia e fornisce gli strumenti e le conoscenze per l’esercizio sicuro dell’attività .
Se decadete dal Registro Internazionale inglese, non potete più essere nostri associati BFRP, ma potete associarvi come socio simpatizzante.
I crediti formativi sono richiesti per essere soci dell’Associazione Italiana BFRP?
I crediti sono richiesti per essere in regola con la formazione continua, non per essere soci.
Una persona é Socio se é in regola con il pagamento della quota annuale e può così usufruire dei servizi offerti dall’Associazione.
La formazione continua e l’assicurazione professionale vengono invece richieste in base alla legge 4/2013 a coloro che svolgono l’attività di floriterapeuta.
L’associazione deve offrire ai Soci corsi per 20 ore l’anno; oppure, i soci, possono frequentare corsi anche al di fuori dell’associazione purché inerenti la materia di cui si tratta, sempre per un totale di 20 ore all’anno. (1 ora = 1 Credito Formazione Professionale CFP).
I soci che fanno corsi di aggiornamento continuo per 20 ore annue hanno diritto di ricevere dalla nostra associazione professionale l’AQQP, Attestato di Qualifica e Qualificazione professionale, che viene rinnovato ogni anno.
Se un anno non riuscite a frequentare corsi di aggiornamento, potete comunque essere soci, usufruendo di tutti i servizi offerti dall’associazione, ma non riceverete l’AQQP per l’anno successivo.
L’Attestato certifica che si è in regola con la formazione continua; la tessera associativa che si è membro di un’associazione professionale.
Siamo obbligati a fare la formazione organizzata dall’Associazione?
Non siete obbligati a fare l’aggiornamento che propone l’Associazione. Potete fare le 20 ore dove desiderate, ma devono essere materie congrue alla nostra formazione. Se siete in dubbio, scriveteci. Insomma: le campane tibetane e i tarocchi non vanno bene. O essenze floreali o crescita personale o comunicazione, counseling, psicologia, materie che vi diano maggiori competenze da usare nella professione.
Dovendo già frequentare corsi ECM per via della mia professione, e alcuni li tengo io, posso mutuare almeno una parte dei Crediti per la Formazione Continua richiesta dalla legge 4/2013?
Dipende dall’argomento. L’aggiornamento per noi deve essere inerente ai Fiori o relativo alla crescita personale per migliorare capacità di ascolto, relazione, ecc.
Inerenti ai Fiori per noi non è facile ma andrebbe bene anche qualcosa che esula dal metodo originale. Un conto è conoscere, un conto è praticare.
Se poi come docente tieni dei corsi sui Fiori, quelli contano come aggiornamento. Le conferenze di poche ore non vengono accettate.
Nel caso non si riuscisse ad ottenere i 20 crediti con l’Associazione Italiana BFRP e il socio valutasse di effettuare la formazione presso altri enti, come pensate di comportarvi in merito ai “crediti” da attribuire?
E’ sufficiente produrre gli attestati di frequenza indicando il monte ore frequentato, il nome del partecipante, l’argomento trattato e la firma del responsabile della scuola o Ente o Associazione, naturalmente per le materie congrue alla formazione per la nostra professione. E’ anche possibile inviare un’autocertificazione.
Se il Socio frequenta corsi ed ottiene un numero superiore ai 20 crediti formativi, l’esubero di crediti viene considerato per l’anno successivo?
La formazione effettuata nell’anno riguarda solo l’anno in essere, indipendentemente dal numero di crediti acquisiti.
Come diventare mentore del DLP/PAD L1
ll PAD L1 è il corso per corrispondenza di Livello 1 del Bach Centre.
Qualsiasi BFRP può diventare un mentore per il PAD L1: tutto ciò che devi fare è trovare i tuoi studenti!
Gli studenti che prenotano sul PAD L1 direttamente con il Bach Centre e ti richiedono come mentore verranno assegnati a te e sarai pagato per contrassegnare il loro lavoro.
Agli albori della floriterapia originale, in Italia i corsi per iscriversi al registro inglese non c’erano e chi voleva e poteva andava a farseli a Mount Vernon. Così nacque il DLP, Distance Learning Programme, per quei paesi in cui non c’era altro. Il DLP riguarda soltanto il Level One, ancora oggi. Inizialmente esso fu affidato a quelle practitioner italiane che diedero la disponibilità . Ci organizzavamo fra noi e facevamo il mentoring a rotazione, in base alle iscrizioni di italiani che arrivavano al Bach Centre. La cosa andò avanti anche quando si iniziarono a fare i corsi frontali in Italia, poi qualche anno fa Stefan decise che tutti i practitioner potevano fare il mentoring al DLP, promuovendolo come attività personale. Il vostro allievo deve andare sul sito del Bach Centre, fare la procedura col centro, ma indicare voi come mentore.
A questo punto il Centro vi manda le istruzioni e 5 lezioni che l’allievo deve compilare e rispedirvi. Voi correggete la prima e mandate la lezione successiva. Questa attività vi viene retribuita dal Bach Centre con 90 Euro, su presentazione di vs. notula (senz’iva) .
La correzione di un testo, scritto da uno sconosciuto, richiede una serie di abilità di immedesimazione da parte del correttore, molto intuito, una capacità di interpretazione in base alla capacità espressiva dell’allievo (vi può capitare di tutto, come livello di formazione individuale con relativi vizi, derivanti da altre competenze, che tendono a creare quelle sovrastrutture interpretative, pseudo-psicologiche e psicosomatiche, che noi aborriamo in virtù della semplicità che ispira il pensiero originale del Dottore) e l’abilità di offrire correzioni il più possibile univoche.
In floriterapia non esiste il fiore giusto o sbagliato a priori, esiste la capacità di ben giustificare in funzione di quale assunto e quale sfaccettatura emozionale si possa pensare a questo o quel Fiore. Questo è reso più complesso dal contesto scritto. Il correttore non deve quindi limitarsi a segnare in rosso quello che secondo lui non è corretto, ma spiegare per bene, cosa l’allievo avrebbe dovuto considerare.